Un bagaglio cultural – musicale riempito
anche ma (non solo) con significative esperienze all’estero ed un
consolidamento odierno dietro le console di alcuni dei più prestigiosi club italiani.
Si sviluppa così il percorso musicale di Fabio Rossi, resident del Tini’ Soundgarden dall'estate del 2009 e nell’ambiente conosciuto
come Fabio Neural.
-Ciao
Fabio! Come, quando e perchè è iniziata la tua carriera da dj? Neural.. perche
l'hai scelto come nome d'arte?
“L’interesse per la musica
elettronica e’ iniziato molto presto, sin dall’eta’ di 13 anni quando ascoltavo
i nastri registrati delle serate di quel periodo. Ma il momento in cui decisi
di intraprendere questa passione come lavoro e’ stato nel 2005, quando dopo un
allontanamento di 3 anni dalla scena musicale per un’esperienza lavorativa
all’estero, mi resi conto che nn potevo
farne a meno. Neural era il nome del gruppo di pubbliche relazioni del
Jaiss a cui appartenevo, decisi cosi’ di tenerlo, visto che comunque
rappresentava il mio primo scalino nel mondo dell’elettronica.”
-
Anversa, Barcellona, Tenerife, la WMC, Ibiza...tutti luoghi che hai frequentato.
All'estero è davvero un'altra cosa il clubbing? Cosa ne pensi del movimento in
Italia?
“Penso che il movimento italiano
sia in crisi per molti fattori. Primo fra tutti la poca cultura musicale dei
clubbers che spesso vanno alle serate senza conoscere lo stile musicale del
guest, ma solo perche’ e’ sulla bocca di tutti, per poi lamentarsi del fatto
che non e’ stato di loro gradimento. Altro problema e’ stato abituare le
persone a spostarsi solamente con i top artist, all’estero la gente frequenta i
locali indipendentemente da cio’, ne preferisce uno agli altri a seconda del
vibe o del gusto del cub, ma il guest e’ solamente un regalo in piu’, proprio
come era in Italia molti anni fa, dove il resident aveva molta piu’ importanza.
Altro fattore e’ stato l’abbassarsi del target medio di eta’, la maggior parte
del pubblico sono ragazzi che dipendono economicamente dai genitori, che non si
possono permettere di sostenere ogni settimana le spese per frequentare i
locali.”
-Nel
2010 esce la tua traccia “Guru”. Si può definire una svolta?
“Piu’ che una svolta e’ stata
sicuramente una soddisfazione che, dopo svariati tentativi di uscire su una
label di rilievo, mi ha dato la consapevolezza delle mie capacita’ e nuovi
stimoli per continuare con questo cammino.”
-
Rientrato in Italia hai avuto alcune esperienze come resident. Dove in
particolare e quali diresti siano i vantaggi dell'essere un resident?
“L’essere resident e’ un
vantaggio al momento di esserlo in un club di rilievo. Io sono resident al
Tini’ Soundgarden dalla stagione estiva 2009, siamo partiti da zero e nel giro
di 4 anni siamo riusciti a portarlo sulla bocca di tutta Italia. A questo punto
i vantaggi sono molti, primo fra tutti il fatto che il tuo nome di artista
inizia a circolare tra i clubbers. Ti permette di conoscere direttamente
promoter nazionali e non e di entrare in contatto con gli artisti stranieri,
cosa che facilita non di poco la consegna di demos per le loro labels. Ma e’
anche importante per avere una base solida dove coltivare i propri supporters.”
-
Se ti dico "Sven Vath in the park"... cosa ti viene in mente?
“Beh…sicuramente uno degli eventi
piu’ importanti a livello italiano. Siamo ormai giunti con l’estate scorsa al
quarto appuntamento ed ho sempre avuto il piacere di farne parte in tutte le
edizioni. A parte il primo round svoltosi in Cannicia ha preso ormai casa al
Tini’ Soundgarden ed e’ sicuramente stato il primo fattore che ci ha permesso
di farci conoscere in tutta Italia. Con l’edizione del 2011 abbiamo superato le
4000 presenze con affluenze dalla Sicilia, Puglia, Piemonte, Lombardia,
Campania fino a Germania ed Inghilterra! Uno dei pochi eventi dove e’ possibile
ascoltare tutte le sfaccettature musicali di Sven Vath nelle sue 10 ore di set.”
“Direi che e’ indispensabile se
si hanno ambizioni a scalare i gradini della scena musicale. Una volta il
produttore si dedicava esclusivamente a quella cosa perche’ il mercato glielo
permetteva, adesso non si fa musica per un riscontro economico, ma in gran
parte per avere un bel biglietto da visita e per farsi conoscere a livello
mondiale.”
-
Il tuo rapporto con le nuove tecnologie: come preferisci suonare e cosa
pensi di chi usa il computer?
“Innanzitutto credo che ogni
artista debba essere libero di esprimersi nella maniera in cui preferisce, e’
importante il risultato che ha sul dancefloor e non il modo in cui lo ottiene.
Io utilizzo ormai da anni il traktor con i vinili, perche’ mi permette allo
stesso tempo di avere il tatto dell’analogico e di sperimentare con l’utilizzo
di loop ed effetti.”
-
L'artista internazionale e quello italiano che apprezzi di più in questo
momento ?
“Apprezzo sicuramente quello che
e’ riuscito a fare Richie Hawtin con il concept ‘ENTER’, molti lo davano per
perso dopo la fine del ciclone Minimal, ma ha dimostrato di essere uno dei
migliori al mondo. Loco Dice invece credo sia quello che si avvicina di piu’
alla mia maniera di interpretare un dj set. Per quanto riguarda casa nostra, la
mia scelta ricade su Leon, oltre ad una grande amicizia che ci lega e’
sicuramente un grande producer e una ottima persona.”
-
Il locale in cui hai suonato che ti ha emozionato maggiormente ?
“Questa e’ una bella domanda e
non credo che potro’ rispondere con una sola scelta e per diversi motivi.
Sicuramente il Tini’ quando ho avuto la possibilita’ di suonare a fianco di
Carl Cox e Richie Hawtin. Il Reflex (Ex Insomnia) per la serata della chiusura
definitiva di uno dei locali che hanno fatto la storia d’Italia e il Tenax uno
dei top club attuali.”
-
La traccia che se potessi, suoneresti in ogni dj set?
“Senza ombra di dubbio ‘Dj
Rolando – Jaguar’”
-
Essere un dj ...cosa significa per te, quali emozioni vi fornisce?
“Le emozioni che provo quando salgo
in consolle sono spesso impossibili da spiegare. E’ come se ogni volta
un’ondata di calore attraversasse il mio corpo, vedere tutte quelle persone e
la loro carica grazie alla tua musica e’ una cosa meravigliosa. Io credo molto
nell’energia e cerco sempre di trasmettere le mie sensazioni al dancefloor
attraverso i miei dj set. La musica ha uno spazio molto importante nella mia
vita, in quanto e’ stata indispensabile per trovare la forza di rialzarmi e per
cercare nuovi stimoli in diversi momenti difficili che ho dovuto attraversare,
non smettero’ mai di ringraziarla.”
Official website: fabioneural.com/
Facebook: facebook.com/fabioneural
Resident Advisor: residentadvisor.net/dj/fabioneural
Soundcloud: soundcloud.com/fabioneural
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