lunedì 2 aprile 2012

ANDREA PERINI, A FIRENZE UNA PICCOLA BERLINO

Protagonista di una one night molto seguita in quel di Firenze ed attivissimo sulla scena locale da molto tempo, Andrea Perini è un giovane dj & producer che porta avanti i suoi progetti con grande determinazione. Tra questi non va dimenticato quello dei Dubsolute,  duo elettronico di cui Andrea fa parte da molti anni insieme all’amico fraterno Lapo Cupini.

Andrea Perini @ Logic (Firenze)



- Ma da dove nasce questa incredibile passione, Andrea?
“Se proprio bisogna tirare fuori l'inizio, tutto è partito quando mio padre mi regalò nel 1994, alla tenera età di 14 anni , due Technics a nastro senza pitch. Per chi ha questi strumenti sottomano, non è difficile immaginare quanto sia arduo mettere a tempo due dischi. Il mio primo vinile è stato Robert Miles – Children. Tra le tappe fondamentali del mio cammino,citerei poi il 2005. Impresso nella memoria, quell’anno sfornò tracce come Different Gear - Worry oppure Chicken Lips - He Not In che mi hanno senza dubbio segnato. Artisti come Chemical Brothers , Underworld , Moby , Daft Punk e lo stesso Fatboy Slim sono stati fondamentali per me. Con i Booka Shade sopra tutti!”

- Tu sei attivissimo nella tua zona anche come organizzatore di party.  Cosa ne pensi del movimento in Italia? A livello di locali, organizzazioni, eventi stile festival , come stiamo messi? E nella tua Toscana, come stanno le cose in questo senso?
“Essendo stato per molto tempo anche all'estero ho sempre visto il movimento italiano abbastanza limitato. Basti pensare a festival come Wonderland organizzato dalla ID-T  oppure il Tomorrowland, organizzazione Q-dance che mettono i brividi già solo a citarli. Sinceramente, al momento, non vedo realizzabili progetti simili in Italia. Per quanto riguarda situazioni nuove nella mia città natale a parte il buon vecchio Tenax sempre fedele, mi piace citare il Logic che preferisco definire come il club berlinese a Firenze , il The Box e il Tabasco. Qui la scena va avanti ancora bene.”

- Il tuo rapporto con le nuove tecnologie: tu come preferisci suonare e cosa pensi di chi usa il computer?
“Inutile negare che ancora vengo attirato dal vinile anche se la tecnologia non aiuta questo tipo di filosofia. Trovarsi con CDJ che ti permettono di usare una sola chiavetta USB collegati tramite cavo LAN è una grossa tentazione. Il computer dovrebbe essere utilizzato per fare Live Set ma questa è solamente la mia opinione!”

 - Quanto è un danno per voi dj la pirateria musicale?
“Non credo che un dj, inteso soltanto come disc jockey , abbia tanto da preoccuparsi. Le preoccupazioni maggiori sono per producers e labels, piuttosto. Comunque c'è chi sta peggio, se penso ai costi di produzione di un film…lì si che è un dramma..!”

- L'artista internazionale e quello italiano che apprezzi di più in  questo momento ?
Format B non ne sbagliano una, davvero incredibili. Tra gli italiani, preferisco glissare per non scontentare nessuno!

 - La traccia che se potessi, suoneresti in ogni dj set?
“Assolutamente Luciano - Orange Mistake

- Adesso quali progetti musicali hai in programma? Con che artisti collaborerai e su quali etichette uscirai?
“Intanto è in uscita su Ibiza Underground Madness, la mia traccia Cyrene (Pablo Paceres e Frederic Hecker remix) insieme ad artisti come Silicone Soul , Amir , Rainer Weichhold , Funk DVoid e altri. Questo per me è un vero onore! Prossima release è Laguna Jazz su Sharm74 Records con John Never, traccia particolare con break jazz house molto particolare. Poi uscirà un remix per Tony Seal nello stile Trompeta di SIS  e un nuovo original dal nome Burbuka sempre su Filigran Rec. In più ci sono altre cose ma work in progress…!”

Cyrene - Frederic Hecker rmx



 - Essere un dj ...cosa significa per te, quali emozioni ti fornisce?
“Per me significa far star bene la gente , riuscire a capirla ed entrare in sintonia con loro. Ogni posto è diverso e penso che la cosa più difficile sia proprio questa, riuscire a volte a staccarsi dal proprio credo se non funziona e piano piano indirizzarsi su altro. Questo perché ogni situazione, ogni location è diversa.”

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