Si definisce “wii, Ipad, Dvj
& music production addicted”, conduce Occupy Deejay su Deejay Tv, ha appena iniziato un progetto sotto pseudonimo, producendo
una traccia techno che sta per uscire sulla tedesca Rotraum Music e un'altra suonata recentemente, durante un open air festival a Milano
(https://soundcloud.com/the_rejected)
.
Pensate che Andres Diamond sia tutto qui? Decisamente no. E lo racconta a Five O’Clock
con la spensieratezza che può capitare di cogliere seguendo il canale 9 del
digitale terrestre o partecipando ad una sua performance live.
- Ciao Andres! Quando, come e
perchè nasci dj e produttore?
“Era il 2000 quando ho cominciato
a mettere i primi dischi alle feste di amici e in qualche locale della mia
città, Monza. In quegli anni la professione non era ancora cosi diffusa, e se decidevi di
incominciare, riuscivi ad avere qualche opportunità anche solo proponendoti di
persona ai gestori e organizzatori...
La cosa che mi manca di più sono le ore spese nei negozi di dischi, il momento dedicato alla ricerca musicale. Ancora oggi però se posso vado negli store a fare ricerca.”
La cosa che mi manca di più sono le ore spese nei negozi di dischi, il momento dedicato alla ricerca musicale. Ancora oggi però se posso vado negli store a fare ricerca.”
- Leggo che sei pluricampione italiano di Wrestling e mago delle
diavolerie tecnologiche, il primo dj italiano ad utilizzare tecnologia wireless
nei tuoi spettacolari set. Mixi i video a tempo in mezzo al pubblico
utilizzando il Wiimote (il controller della Nintendo Wii) oltre che apparati
tipo Playstation3, iPad e controller di ogni genere. Come nascono tutte queste
sfaccettature? Ti definisci uno che sperimenta?
“Eheheh si decisamente. Nel 2008
mi è venuta l'idea di provare a collegare il Wiimote al Mac, con il quale
suonavo. Ho detto "se funziona con il bluetooth, e il mio Mac ha il
bluetooth, dovrebbe andare!”. Non è stato semplice come pensavo, ma dopo
qualche tentativo sono riuscito a far quadrare il tutto, e avere un dispositivo
senza fili (Il primo) da poter usare a mio piacimento, e con il quale
incuriosire la folla.
Successivamente ho preso quasi subito l' Ipad, conscio del fatto che avrebbe permesso di fare tutto ciò che un controller midi potrebbe fare, ma senza fili! Quindi spostarsi, girarsi di spalle alla pista e creare un impatto visivo notevole, sono diventate cose all'ordine del giorno nei miei set. In ultimo è arrivato il controller della Playstation 3, che non è mio, anzi devo ancora restituire all'amico che me l'ha prestato per qualche giorno”
Successivamente ho preso quasi subito l' Ipad, conscio del fatto che avrebbe permesso di fare tutto ciò che un controller midi potrebbe fare, ma senza fili! Quindi spostarsi, girarsi di spalle alla pista e creare un impatto visivo notevole, sono diventate cose all'ordine del giorno nei miei set. In ultimo è arrivato il controller della Playstation 3, che non è mio, anzi devo ancora restituire all'amico che me l'ha prestato per qualche giorno”
- Deduco che i tuoi set non siano mai banali. Come li prepari? E a questo
punto ti chiedo: quali ritieni sia la strumentazione migliore per suonare:
vinili o new technologies?
“Ho l'onore/onere di trovarmi in
situazioni sempre diverse tra loro, quindi il set è molto in funzione del
pubblico che ho davanti, sia in termini di gusto, che in termini di età
anagrafica. In generale sto molto attento a creare pause durante il mio set...è una cosa
che fa la differenza, e spesso i neofiti (e gli scarsi) non fanno, pestando
sempre il più possibile, per tutta la durata del set. Mi diverto molto a suonare con i
Technics, sono lo standard da più di 30 anni, e ci vuole una conoscenza
approfondita dei dischi che stai mettendo per riuscire a mixarli bene tenendo
conto di intro, pause e ripartenze. Quando li uso, cioè dove so che posso
mettere la musica che piace a me, preparo la borsa qualche ora prima, come
fossi in un negozio di dischi: li prendo dalla mia libreria (che ho catalogato
per genere e ordine alfabetico come solo Ned Flanders saprebbe fare) e la
scelta è molto serrata, perchè non voglio portarne più di una settantina, per
motivi logistici. L'ultimo set in vinile è stato uno sfizio personale: ho
rispolverato i vecchi dischi di Scooter, Tiesto, Picotto per una serata al
Magnolia, e la folla era letteralmente in delirio. Ho caricato il video del set
integrale su Dailymotion (http://www.dailymotion.com/video/x110jcc_zarro-party-full-vinyl-set-video-magnolia-16-06-2013_music).
Le new technologies le lascio nel resto delle occasioni, cioè quando ho un set
di un ora o meno, oppure quando non so che pubblico mi troverò davanti. In quei
casi serve avere tutta la libreria a disposizione, non preparo nulla, mi affido
al fiuto e alla scena che fanno i controller wireless!”
- Molti tuoi colleghi criticano la carenza di vera cultura da club del
Belpaese. Ma tra Italia ed Estero esistono davvero differenze?
“E hanno ragione. L'Italia è
indietro innanzitutto dal punto di vista legislativo (orari di chiusura, limiti
di volume, vicinato...) e poi dal punto di vista tecnico (sound system). Questo fa sì che non ci si appassioni a generi che richiedono un impianto di un
certo tipo per goderne, ad esempio la techno, e che quindi la scelta dei
proprietari dei locali e degli aspiranti DJ vada sempre verso il gradimento
generalista. Una nota negativa sono sicuramente i tamarri maleducati che
richiamano certi generi (tra cui annovero anche la dance da classifica), una
vera bomba a orologeria in grado di rovinare in un minuto una serata sino a
quel momento perfetta. Grazie al cielo ci sono delle piccole oasi dove
rifugiarsi! Cercatele e non mollatele più! ”
- Quali situazioni ti hanno colpito di più e perchè
durante le tue serate?
“Apprezzo molto la
serata Q|lab che propone musica D.O.C. in un ambiente totalmente rilassato, o
Fashion Clubbers, che è appunto l' idea di riunire la gente giusta appassionata
di musica da club Ibizenca/Berlinese. In generale mi piacciono i posti piccoli
(tra questi il 65mq di Milano), quasi sempre la scelta musicale ti sorprende di
più che in mega-venues, dove entrano in gioco troppi fattori oltre alla musica.”
- Sei anche Vj a radio DeeJay. Che esperienza è la tv per un dj?
“Nel mio caso, il massimo!
Conduco "Occupy Deejay" che è un programma in diretta dalle 15.30
alle 17.00, nel quale proponiamo artisti, musicisti, creativi, non
necessariamente famosi, ma solo in base alla qualità di quello che fanno. Diciamo che siamo quasi un programma di nicchia, che è cosa rara oggigiorno. Il
venerdi mi sono anche ritagliato uno spazio dedicato al Club, "Occupy The
Dancefloor" nel quale ho ospitato dei TOP DJs, i veri TOP DJs, che
spaccano più all'estero che da noi, o che fanno delle cose sperimentali,
sacrificando la loro fama per inseguire quello in cui credono. Benny Benassi, Congorock, Gigi Barocco, Marco Lys, Uto Karem, Riva
Starr, Federico Scavo, Spiller, Scuola Furano, Benjamin Diamond, Daddy's
Groove, Pink Is Punk, Reset!, Arottenbit, The Buildzer & Adriana Hamilton,
Tommaso Marasma, Pinknoise Kollective, Doctors In Florence. Se siete curiosi le
potete vedere sul mio canale youtube!”
- Qual è tra quelle prodotte
da te, la tua traccia preferita e perchè?
“Sono molto affezionato a
SWOCERA, che è l'ultima uscita in ordine temporale, perchè è una traccia molto
dritta, che ho suonato quasi in tutti i miei set, e ha ricevuto anche un buon
supporto nella scena electro. O anche "The Man I Love The Most" che è
stata passata tantissimo da tutti i network dance oriented, e mi ha fatto
conoscere al di fuori di Milano (musicalmente parlando).”
- L'artista internazionale e quello italiano che apprezzi di più in
questo momento ?
“Internazionale Eric Prydz: ho tutti
i suoi dischi appesi in salotto, secondo me è l' unico che abbia uno stile
raffinato e pestone al tempo stesso, e ha guadagnato il rispetto sia del grande
pubblico, che di quello underground. Italiano Marco Lys: non riesco a non
suonare almeno una sua traccia in ogni set. Ha uno stile unico e un uso della
ritmica impareggiabile! Non a caso è uno degli ospiti della serata di Axwell e
Ingrosso all' Ushuaia di Ibiza "Departures", e nonostante la sua fama
una persona veramente umile!”
- La traccia che se potessi,suoneresti in ogni dj set?
“Christian Smith & John
Selway - Total Departure (Drumcode)". E' un disco che metterei sempre, ma a volte la situazione è più tranquilla, o
sto facendo un opening act...in quel caso non posso proprio, è un floorkiller!”
- Essere un dj ...cosa significa per te, quali emozioni ti fornisce?
“L'emozione è grande,
specialmente quando vedi una pista scatenarsi con una tua produzione. Essere DJ
per me significa avere due ore durante le quali stregare la folla, proporre
cose nuove, e fare sempre la scelta meno scontata possibile. E' lì la
differenza tra il Pro e il Rookie.”
Facebook: facebook.com/Andres.Diamond.Dj
Dailymotion: dailymotion.com/f1183913219
Mixcloud: mixcloud.com/DVJdiamond/
Soundcloud: soundcloud.com/andresdiamond-1
Youtube: youtube.com/user/andresdiamonddj
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